Prevenzione urologica: come distinguere la prostatite da un tumore?

Problemi alla prostata? Ecco come distinguere una prostatite da un tumore

A partire dai 40 anni, gli uomini dovrebbero sottoporsi a visite di prevenzione urologica periodiche, un’abitudine che permette di eseguire diagnosi precoci sia di patologie tumorali, sia di patologie benigne che vanno affrontate e curate.

I controlli con lo specialista sono anche utili al paziente per capire quali sono i segnali di allarme che non deve ignorare o sottovalutare, imparando per esempio a capire come distinguere una prostatite da un tumore.
Prostatite e carcinoma alla prostata sono due patologie che interessano lo stesso organo, ma che sono molto diverse tra loro, la prima infatti è benigna e la seconda maligna. Per spiegare come distinguere la prostatite da un tumore è necessario spendere qualche parola su entrambe le patologie.

Che cos’è la prostatite?

La prostatite è un’infiammazione che interessa la ghiandola prostatica e i tessuti circostanti. Si tratta di una condizione abbastanza frequente che interessa ogni anno circa un terzo della popolazione mondiale maschile di età compresa tra 20 e 40 anni.

Esistono diverse forme di prostatite che si distinguono per cause, sintomatologie e durata.

  • Prostatite batterica acuta. È di origine batterica e va curata in modo tempestivo per evitare che i batteri si diffondano anche al livello della circolazione del sangue. L’infiammazione della ghiandola prostatica è quasi sempre associata anche a un’infezione alle vie urinarie inferiori che porta dolore e difficoltà nella minzione. La prostata congesta è dolente alla palpazione.
  • Prostatite batterica cronica. È un’infiammazione batterica meno grave che interessa sempre prostata e apparato urinario e che è recidiva causando periodicamente fastidiose cistiti.
  • Prostatite abatterica. Può essere associata o non associata a un’infiammazione e non è scatenata da agenti patogeni come i batteri.
  • Prostatite infiammatoria asintomatica. Si chiama così in quanto priva di sintomi.

Come si manifesta il tumore alla prostata?

Una delle forme tumorali che colpisce maggiormente gli uomini è il carcinoma alla prostata.
Rispetto al passato, e grazie alla diagnosi precoce, le possibilità di sopravvivenza dei pazienti che ne sono colpiti è notevolmente aumentata. Basti pensare che a distanza di 5 anni dalla diagnosi, la percentuale di sopravvivenza è arrivata al 92%.
La prevenzione uro-andrologica gioca quindi un ruolo fondamentale, al tempo stesso è importante riconoscere e non sottovalutare i sintomi distinguendoli da quelli relativi ad altre patologie che colpiscono la prostata.

Il tumore prostatico nelle prime fasi del suo sviluppo è asintomatico, ma basta un esame del sangue del PSA (Antigene Prostatico Specifico) per valutare lo stato di salute della prostata.

Il controllo del PSA dovrebbe essere eseguito di norma:

  • ogni anno dopo i 45 anni
  • ogni 6 mesi dopo i 50 anni.

Il rischio di sviluppare una neoplasia alla prostata aumenta infatti con l’età, ma è anche vero che vi è un nesso di familiarità, quindi, chi è a conoscenza di casi di tumore alla prostata in famiglia dovrebbe iniziare lo screening prima dei 45 anni.

Altri controlli preventivi per individuare il tumore alla prostata sono:

  • l’ecografia transrettale o sovrapubica della prostata,
  • la visita urologica con esplorazione digito-rettale nel corso della quale lo specialista può notare anomalie della prostata come aumento di volume, presenza di noduli o variazione della consistenza.

Al di sotto dei 40 anni sono più comuni le prostatiti che il tumore alla prostata, ma anche queste non devono essere sottovalutate.

Se uno i parametri di uno degli esami di PSA, ecografia o visita endorettale risulta alterato, il medico specialista può chiedere un ulteriore approfondimento.

In caso risulti un’alterazione dei valori di PSA si ripetono gli esami a distanza di alcune settimane perché anche le prostatiti possono causare un aumento di tali valori. Questo perché il PSA è un market specifico per il tessuto prostatico e rileva quindi anche alterazioni che non sono tumorali.

Se il secondo valore di PSA risulta ancora alterato nonostante la terapia si consiglia al paziente una risonanza magnetica multiparametrica della ghiandola prostatica per indagare sulla presenza di lesioni anche molto piccole. Solo una biopsia può in caso confermare la presenza di un eventuale tumore.

Come distinguere la prostatite da un tumore?

Se non sai come distinguere la prostatite da un tumore, sappi che effettuare controlli periodici dal medico specialista, è la chiave per riscontrare in tempo eventuali problemi alla prostata, che si tratti di prostatite, tumore o altre patologie.

Una diagnosi precoce aumenta le possibilità di guarigione, permettendo al medico di individuare una terapia mirata.
Se ancora non l’hai fatto, prenota una visita di controllo uro-andrologica!

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