
Vaccino dell’HPV nell’uomo: come funziona e quando farlo?
Rischi e benefici del vaccino per HPV nell’uomo: a cosa serve e perché farlo
Tra le infezioni sessualmente trasmesse, quella da HPV è la più frequente. I papilloma virus sono molti, possono interessare la pelle o le mucose genitali e non tutte le infezioni contratte diventano clinicamente evidenti in quanto il sistema immunitario riesce in molti casi a eliminare il virus autonomamente.
Il problema è che la persona che ha contratto il virus, fino a quando questo non viene debellato, può trasmetterlo ai suoi partner sessuali aprendo la possibilità a una serie di conseguenze negative che vanno dalla comparsa dei condilomi genitali fino al cancro alla cervice uterina o al pene.
Proprio per questo, viene consigliato il vaccino dell’HPV anche per l’uomo, oltre che per la donna. Vaccinare solo le ragazze inoltre mette a riparo i maschi eterosessuali, ma non quelli omosessuali.
Cos’è il vaccino per l’HPV e a cosa serve?
Il vaccino contro l’infezione da HPV (Human Papilloma Virus) è una forma di immunizzazione preventiva, finalizzata a proteggere l’organismo dalla trasmissione del papilloma virus umano, il quale si contrae attraverso il contatto sessuale.
Il vaccino agisce fornendo all’organismo una difesa immunitaria contro i virus del gruppo HP più pericolosi in quanto responsabili del tumore cervicale, penieno, anale e orofaringeo.
Nonostante l’attenzione sia stata maggiormente incentrata sulle donne, il vaccino dell’HPV per l’uomo è altrettanto importante: la vaccinazione maschile riduce la circolazione del virus, prevenendo così il diffondersi dell’infezione. Inoltre, tra i benefici vi è anche una significativa riduzione dei casi di cancro anale e orofaringeo.
Le conseguenze dell’HPV sulla salute maschile non devono essere sottovalutate: diversi studi hanno evidenziato che la presenza del virus nel liquido seminale può influire sulle fertilità in modo negativo, con conseguenze sulla capacità riproduttiva.
L’esame del liquido seminale con HPV mostra infatti una cattiva qualità dello sperma, suggerendo quindi un ruolo da non sottovalutare nell’infertilità maschile.
Vaccino per l’HPV nell’uomo: quando farlo e come funziona
Per essere pienamente efficace, il vaccino dell’HPV deve essere somministrato prima che l’organismo possa entrare in contatto con il virus. In considerazione di questo, si consiglia di sottoporre alla vaccinazione i ragazzi prima che inizino ad avere un’attività sessuale. Al di sotto dei 15 anni è prevista la somministrazione di due dosi di vaccino a distanza di sei mesi l’una dall’altra, dopo i 15 anni sono invece necessari tre richiami.
Il vaccino viene iniettato per via intramuscolare nella zona anterolaterale superiore della coscia e può essere somministrato fino a 45 anni.
Il vaccino contro l’HPV per l’uomo rappresenta un’importante arma preventiva a tutela della salute a lungo termine, in quanto contribuisce a ridurre il rischio di sviluppo di lesioni precancerose e cancerose correlate al virus. Tuttavia, è necessario specificare che l’efficacia del vaccino è subordinata al tipo di papilloma e alle caratteristiche individuali della persona.
Adesso che abbiamo spiegato cos’è il vaccino per l’HPV e come funziona è facile comprendere che la vaccinazione di massa è fondamentale per arrivare alla famosa “immunità di gregge” all’interno della quale sono protette anche le poche persone che per motivi medici non possono ricevere il trattamento.
Il vaccino per l’HPV è considerato sicuro. Gli effetti collaterali comuni sono di lieve entità e transitori come rossore o gonfiore nel sito dell’iniezione. Meno comune è la comparsa di febbre, stanchezza o dolori.
I benefici della vaccinazione superano quindi di gran lunga i rischi.
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