Riassunto
Che cos’è l’ipospadia e come si manifesta
L’ipospadia è una malformazione congenita del pene conseguente a uno sviluppo insufficiente dell’uretra il cui sbocco, il meato uretrale, non si trova nella posizione corretta, quindi all’apice del glande, ma spostato.
Nella maggior parte dei pazienti affetti da questa anomalia il meato si trova sulla faccia ventrale del pene,negli altri casi, che sono anche i più gravi, è invece localizzato nello scroto o nel perineo, nella parte inferiore del pene o vicino ai testicoli.
Di frequente i pazienti affetti da ipospadia presentano anche un pene curvo congenito che presenta una curvatura ventrale dovuta al suo insufficiente sviluppo. Il meato può risultare ristretto, al punto tale da rappresentare un ostacolo alla fuoriuscita dell’urina.
Il prepuzio, ossia il lembo di pelle che ricopre il glande, non è presente nella parte ventrale dell’organo genitale, mentre risulta in eccesso nella parte dorsale, in questo caso si parla di prepuzio a “cappuccio di frate”.
Questo tipo di anomalia può essere isolata, ma nelle forme più gravi, ad esempio in caso di ipospadia scrotale, può essere associata ad altre problematiche come idrocele, ernia inguinale, testicolo ritenuto o malformazioni renali.
Un aspetto da considerare è che le forme più gravi di ipospadia scrotale possono nascondere una condizione di ambiguità sessuale, prima di eseguire un intervento di ipospadia per correggere la malformazione è quindi necessario eseguire una mappa cromosomica al fine di determinare il sesso reale.
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Quali sono i sintomi dell’ipospadia
A caratterizzare questa patologia è la posizione anomala del meato uretrale esterno che può trovarsi al di sotto del glande fino ad arrivare nella zona dello scroto. Nelle forme più severe di ipospadia nell’adulto si nota anche un incurvamento penieno.
Il meato uretrale spostato comporta difficoltà ad urinare in posizione corretta per via del fatto che il getto non è orientabile stando eretti. I pazienti che hanno anche il pene curvo hanno difficoltà ad avere rapporti in quanto le erezioni sono dolorose e la penetrazione risulta difficile. Anche la fertilità può essere compromessa.
Un ulteriore precisazione riguarda la definizione di epispadia e ipospadia, due patologie che possono essere confuse. L’epispadia, a differenza dell’ipospadia, può interessare anche le bambine in cui l’uretra termina tra il clitoride e le piccole labbra. L’epispadia, in entrambi i sessi e nella sua forma più severa interessa anche la vescica che risulta estroflessa.
Come si diagnostica l’ipospadia
L’ipospadia viene diagnosticata al momento della nascita, dopo un esame visivo dei genitali esterni del neonato, quando si nota che ha un prepuzio non correttamente sviluppato. La diagnosi potrebbe però arrivare anche in seguito e nelle comunità in cui si pratica la circoncisione rituale si dovrebbe rimandare l’intervento chiedendo prima il parere di un medico specialista.
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Cura dell’ipospadia: trattamenti chirurgici e non chirurgici
Se la lunghezza del pene risulta inferiore al 3° percentile si può provare un trattamento con HCG per aumentare la lunghezza spostando il meato in posizione distale. Quando la malformazione interessa la sede glandulare il trattamento può anche non essere necessario, mentre negli altri casi si consiglia per l’ipospadia un intervento risolutivo che va effettuato tra i 6 e i 12 mesi di vita.
L’intervento è consigliato per 3 motivi:
- funzionale, quando la posizione anomala del meato impedisce di urinare in piedi o addirittura impedisce la fuoriuscita dell’urina;
- sessuale, se l’anomalia è associata a curvatura del pene l’uomo non può portare a termine un rapporto e non riuscirà a eiaculare nella vagina risultando incapace di fecondare la partner;
- estetico, in quanto dall’aspetto anomalo del pene possono derivare importanti problemi psicologici.
In quasi la totalità dei casi l’intervento chirurgico porta a risultati è soddisfacente.
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